Quando da ragazzo iniziai ad affacciarmi al mondo del lavoro, mio padre mi diceva continuamente: “Ilio, comportati bene, non deludere le persone, vedrai che la voce si sparge da sola e il resto verrà da se!”
Parole sante le sue, ma questa affermazione è valida ancora oggi?
Nella prima parte sicuramente si, nella seconda purtroppo no.
Comportarsi bene è più importante che in passato, perché oggi se si fa una scorrettezza “la voce si sparge da sola” molto più rapidamente di prima.
Al contrario, per diffondere e monetizzare i tuoi buoni comportamenti, aspettare che “la voce si sparge da sola” è un processo troppo lento in un mondo dove tutto gira velocemente.
E’ ingiusto, ma questa è la realtà .
Scontenti una persona? Stai sicuro che ne parla in giro mettendoci sopra il cosiddetto “carico da undici”.
La accontenti? Si, forse parlerà bene di te ma non con lo stesso clamore.
Della serie: fa rumore l’albero che cade, non la foresta che cresce!
Prima di svelarti cosa fare per mettere il turbo al passaparola positivo, ti elenco i principali motivi per cui il tuo cliente non ti fa pubblicità.
- Si dimentica di te, distratto da mille altri pensieri.
- Non sa come farlo.
- Ha paura di mettere in gioco la sua faccia per te.
Per superare queste tre criticità ti serve:
- una strategia per “rimanere nei suoi pensieri”;
- del materiale che lo aiuti a parlare di te;
- metterlo nella condizione di fare bella figura.
Presta attenzione, sto per darti informazioni di valore.
- Cosa non funziona per stimolare il passaparola.
Tormentare il cliente solo con messaggi di taglio commerciale o che parlano di quanto è buono il tuo prodotto.
Questa comunicazione con il tempo rischia si diventare “stalking” e causa un effetto esattamente opposto a quello che vorresti perché nessuno si prende la responsabilità di presentare un “rompiscatole” ad un proprio amico.
- Cosa funziona.
Inviare contenuti di valore, che lui sarà felice di leggere o ascoltare.
Nel tuo settore sei un esperto, giusto?
Usa le tue competenze per spiegare in modo chiaro ed imparziale (come se dovessi dare consigli ad un caro amico), cosa valutare per avere i massimi vantaggi ed a cosa stare attenti per evitare rischi.
Questo è un modo molto efficace per “rimanere nei pensieri dei tuoi clienti” senza diventare fastidioso e nello stesso tempo fare “cultura” a vantaggio del tuo prodotto/servizio.
Se lo fai tramite articoli di taglio giornalistico. parlando come esperto dell’argomento raggiungi anche gli altri tre obiettivi:
- fornisci ai tuoi clienti contenuti (strumenti) che possono facilmente condividere con i loro amici;
- acquisisci “celebrità e autorevolezza” ai loro occhi e quindi saranno più facilmente portati a parlare di te;
- comunichi la tua buona reputazione e ti costruisci una positiva identità digitale (come sei visto dal web).
Fai però attenzione a chi ti affidi per realizzare gli articoli, perché troppo spesso vedo fare tanti errori.
Due addirittura micidiali. Uno l’opposto dell’altro:
- da una parte inutili articoli “marchettari” (si definiscono così in gergo giornalistico, gli articoli palesemente di parte):
- dall’altra articoli informativi, che diventano inutili, perché non scritti in chiave di marketing. Con quest’ultimi rischi di dare informazioni gratuite, che i tuoi clienti useranno per andare a fare buoni acquisti dai tuoi concorrenti.
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perché su questo argomento ho tanto da dirti.
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